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🚨 BREAKING NEWS: La Juventus fatica a soddisfare le richieste salariali di una stella della Premier League, facendo così saltare l’intera operazione — una situazione che ha scatenato enormi polemiche e acceso forti controversie all’interno del club, come riportano clamorosamente le ultime indiscrezioni…

🚨 BREAKING NEWS: La Juventus fatica a soddisfare le richieste salariali di una stella della Premier League, facendo così saltare l’intera operazione — una situazione che ha scatenato enormi polemiche e acceso forti controversie all’interno del club, come riportano clamorosamente le ultime indiscrezioni…
Un altro colpo di mercato sfuma clamorosamente per la Juventus, e questa volta il motivo lascia tifosi e addetti ai lavori senza parole. Secondo quanto rivelano fonti interne a Sky Sport UK, Calciomercato.com e The Athletic, il club bianconero non sarebbe riuscito a trovare un accordo economico con un top player della Premier League, considerato uno dei principali obiettivi per rinforzare la rosa in vista della prossima stagione.
L’affare, già in fase avanzata da settimane, è saltato sul più bello, generando frustrazione e tensione all’interno della dirigenza juventina. La causa? Le esorbitanti richieste salariali dell’entourage del giocatore, ritenute “fuori mercato” da Cristiano Giuntoli e dall’area finanziaria del club.
Il nome del calciatore non è stato ancora confermato ufficialmente, ma tutti gli indizi portano a Thomas Partey (Arsenal) o Jadon Sancho (Manchester United), due profili che la Juve aveva valutato seriamente per regalare a Thiago Motta una pedina d’esperienza e qualità.
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Un sogno infranto a causa degli ingaggi
La Juventus aveva impostato la trattativa in modo mirato, cercando di approfittare delle tensioni tra il giocatore e il proprio club d’appartenenza. In particolare, si parlava di un’uscita agevolata da parte del club inglese, disponibile a lasciar partire il giocatore a cifre contenute o persino in prestito con diritto di riscatto.
Ma la vera barriera è arrivata dal lato personale: l’ingaggio richiesto sfiorava i 10 milioni di euro netti a stagione, una cifra totalmente fuori dalla nuova politica salariale bianconera, che prevede un tetto massimo di 6 milioni per i big e contratti fortemente legati al rendimento.
> “Non possiamo più permetterci certe follie. Non vogliamo altri casi come Ramsey o Pogba,” avrebbe dichiarato internamente un dirigente Juve, secondo quanto riportato da Tuttosport.
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La dirigenza spaccata: scontro tra visione economica e ambizione sportiva
Secondo fonti vicine alla Continassa, la mancata chiusura dell’affare avrebbe scatenato un acceso confronto tra alcuni membri della dirigenza, con il settore tecnico che spingeva per chiudere l’operazione, mentre l’area amministrativa restava irremovibile sul contenimento dei costi.
Cristiano Giuntoli, uomo mercato del club, sarebbe stato favorevole alla firma, reputando il giocatore un potenziale valore aggiunto immediato, capace di alzare il livello della squadra e colmare il gap con Inter e Milan. Tuttavia, i conti non tornavano, e la proprietà ha deciso di non autorizzare alcun sforamento del budget.
Una scelta che, pur coerente con la strategia di sostenibilità finanziaria, ha lasciato l’ambiente spaccato, con alcuni membri dello staff che avrebbero accusato la proprietà di “mancanza di ambizione concreta”, soprattutto dopo le recenti uscite pubbliche che promettevano un mercato all’altezza della tradizione bianconera.
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I tifosi esplodono: “Così non si costruisce una Juve vincente!”
Sui social è subito esplosa la delusione e la rabbia dei tifosi, che da settimane sognavano un grande nome in arrivo dalla Premier. L’hashtag #JuveMercatoFlop è schizzato tra i trend di X (ex Twitter), accompagnato da messaggi carichi di amarezza:
> “Un altro obiettivo perso per 2 milioni in più all’anno… e poi parlate di progetto ambizioso?”
“Rinunciare a un talento simile per colpa del tetto salariale è follia pura.”
“Con questi limiti non torneremo mai a dominare in Italia, figurarsi in Europa.”
Altri, però, difendono la linea della società:
> “Finalmente una Juve che ragiona e non brucia milioni per ex campioni in declino.”
“Basta contratti tossici, servono giovani affamati, non solo nomi.”
“Chi vuole venire davvero, accetta il nostro progetto anche a cifre più basse.”
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Il piano B: Juve pronta a virare su soluzioni “low cost”
Saltato il colpo dalla Premier League, la Juventus non ha intenzione di restare ferma. Secondo le ultime indiscrezioni, Giuntoli starebbe già lavorando su due piste alternative:
Manu Koné (Borussia Mönchengladbach): giovane, fisico e con ingaggio accessibile. Profilo in linea con il nuovo corso.
Ryan Gravenberch (Liverpool): in uscita, gradito a Thiago Motta, ma bisogna trattare anche con Klopp.
Inoltre, prende sempre più quota l’idea di promuovere Nicolussi Caviglia o Miretti come titolari, investendo il grosso del budget in attacco, dove si attende il via libera definitivo per un grande colpo.
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Conclusione
La Juventus incassa un nuovo stop sul mercato, questa volta per motivi strettamente economici. Le richieste folli di una stella della Premier League hanno fatto saltare un affare che sembrava già imbastito, generando malumori e tensioni interne.
Come riportano clamorosamente le ultime indiscrezioni, il club ora si trova a un bivio: restare fedele alla linea del rigore finanziario o concedere un’eccezione per dare un segnale forte in chiave Scudetto?
Una cosa è certa: il tempo stringe, i tifosi vogliono risposte, e la Juventus dovr
à dimostrare con i fatti che il progetto è davvero pronto a tornare grande.
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“It’s Starting to Wear Me Down” – Martin Schindler Admits Energy Struggles Ahead of World Matchplay Showdown Due To…

“It’s Starting to Wear Me Down” – Martin Schindler Admits Energy Struggles Ahead of World Matchplay Showdown Due To Grueling Schedule and Mental Pressure
As the darting world turns its attention to Blackpool for the prestigious World Matchplay, Germany’s Martin Schindler has openly confessed that the relentless demands of the PDC circuit are beginning to take a toll on both his physical energy and mental fortitude.
In a candid pre-tournament interview, Schindler did not hold back from expressing the emotional and psychological weight of the past few months, stating: “It’s starting to wear me down. The constant travelling, the pressure to perform, and the lack of time to reset — it all adds up.”
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A Grueling Calendar That Leaves No Breathing Room
Schindler’s comments come amid a PDC calendar that has become more intense than ever. With Premier League nights, European Tour events, Pro Tours, and international travel, players are often on the road for weeks with little rest or recovery time.
The 28-year-old German, who has risen steadily through the ranks and is now considered one of the most technically precise players on tour, revealed that the tight scheduling has left him mentally and physically drained ahead of what is arguably one of the biggest events of the year.
“I love this sport, and I’ve worked hard to be where I am,” Schindler said. “But sometimes, even when you’re playing well, your body doesn’t follow. The mental exhaustion starts to affect your confidence and sharpness on stage.”
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Schindler’s Recent Form: Solid but Not Spectacular
While Schindler has maintained a solid level of consistency throughout the season — reaching multiple last-16 and quarterfinal appearances on the European Tour and Pro Tour — the deeper runs have remained elusive. And that, he admits, adds to the internal pressure.
“There’s this feeling that you’re close to breaking through, but you just don’t have the extra gear when it matters most. That frustration builds, especially when you’re tired. I’ve had matches where I felt I was competing more with myself than with my opponent,” he shared.
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Eyes on Blackpool – But Fatigue Is a Factor
The World Matchplay, held at the iconic Winter Gardens in Blackpool, is known for its demanding format and elite competition. With matches played over longer formats, stamina becomes a crucial element. For a player already fighting fatigue, this only heightens the challenge.
“Blackpool is one of the most prestigious events on the calendar. I’m proud to be here, but I have to be honest with myself and my fans. I’m not at 100%. That doesn’t mean I won’t give everything I have, but it’s going to be a real test,” Schindler admitted.
He also hinted at possible changes to his schedule post-Matchplay, suggesting he may need to selectively withdraw from some events to prioritize recovery and quality of performance over quantity.
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Support System and Mental Coaching
Recognizing the need for mental strength, Schindler has reportedly been working with a sports psychologist, something more and more players have begun to incorporate into their preparations.
“Darts is as much a mental game as it is about scoring and finishing. You need to be sharp, focused, and in a good place emotionally. I’ve started to talk more openly about how I feel and that’s helped a lot. But it’s still a daily battle,” he said.
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The Bigger Picture – Darts Needs Balance
Schindler’s honesty sheds light on a broader issue within professional darts: the unsustainable load placed on players trying to compete at the highest level week in, week out. While the sport’s global growth is undeniable — with more events, sponsors, and fans than ever — it also demands a conversation about player well-being.
Fans have often seen players peak briefly and then suffer long dips, not necessarily because of loss of form, but due to the mental and physical toll of the tour. Schindler’s words echo those of other professionals, such as Rob Cross and Daryl Gurney, who have in the past voiced concerns over burnout.
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Looking Ahead – The Heart of a Fighter
Despite his current struggles, Schindler remains determined. His grit and dedication have never been in question, and he enters Blackpool with clear awareness of his limits — but also with a clear fighting spirit.
“I owe it to myself and to the fans to give everything. I might be tired, I might not feel perfect, but I’ll still get up there and fight for every leg,” he said, closing the interview with a quiet intensity.
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As the World Matchplay prepares to ignite, all eyes will be on Schindler — not just to see how far he can go in the tournament, but also to witness how one of darts’ most honest and hardworking figures confronts adversity head-on.
In the unforgiving world of elite darts, it’s not just about talent. It’s about en
durance, resilience, and heart — and Martin Schindler has all three.
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ULTIM’ORA: La Juventus riapre la pista Højlund con nuovi contatti, mentre il Milan risponde in modo negativo; intanto un giocatore del Manchester United avrebbe preso la sua decisione, secondo quanto riportano le ultime indiscrezioni…

ULTIM’ORA: La Juventus riapre la pista Højlund con nuovi contatti, mentre il Milan risponde in modo negativo; intanto un giocatore del Manchester United avrebbe preso la sua decisione, secondo quanto riportano le ultime indiscrezioni…
ULTIM’ORA – Juventus, riaperti i contatti per Højlund: il Milan si defila, mentre un giocatore del Manchester United avrebbe già deciso il proprio futuro
Nelle ultime ore il calciomercato ha registrato un’improvvisa accelerazione che coinvolge direttamente la Juventus, il Milan e il Manchester United, in un intreccio che potrebbe stravolgere gli equilibri d’attacco della prossima stagione. Secondo quanto raccolto da fonti vicine alle trattative, la Juventus avrebbe riaperto la pista che porta a Rasmus Højlund, l’attaccante danese classe 2003, attualmente al Manchester United. Contatti rinnovati e intensificati nelle ultime 48 ore, mentre il Milan, che aveva valutato il profilo nei mesi scorsi, avrebbe risposto in modo netto e negativo a ogni ipotesi di inserimento.
Ma non finisce qui. In parallelo, un giocatore dei Red Devils avrebbe preso la sua decisione definitiva riguardo al proprio futuro, alimentando voci su una possibile doppia operazione tra Torino e Manchester. Il mercato si infiamma, e la Juventus sembra pronta a cogliere l’occasione per un colpo ad effetto.
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Højlund, il ritorno di fiamma bianconero: Giuntoli ci crede
Il nome di Rasmus Højlund non è nuovo all’ambiente bianconero. Già lo scorso anno, prima che il Manchester United affondasse il colpo pagando all’Atalanta circa 75 milioni di euro tra parte fissa e bonus, la Juventus aveva manifestato interesse per il giovane talento scandinavo. Allora però, la concorrenza e i costi proibitivi resero impossibile ogni margine di trattativa.
Oggi, lo scenario è cambiato. L’attaccante danese ha vissuto una stagione altalenante a Old Trafford, con lampi di classe ma anche lunghi momenti di appannamento, condizionati dal difficile contesto tecnico e dai problemi strutturali del club inglese. Il nuovo corso voluto da INEOS e dal tecnico Ten Hag – ancora in bilico ma confermato per ora – prevede una profonda rifondazione del reparto offensivo, e proprio Højlund potrebbe essere uno dei sacrificabili, nonostante l’età e il potenziale.
La Juventus, con il nuovo progetto targato Thiago Motta, è alla ricerca di un centravanti moderno, che possa alternarsi e magari convivere con Vlahović, oppure prenderne il posto qualora arrivi un’offerta irrinunciabile per il serbo. Højlund, per caratteristiche fisiche, velocità, intelligenza tattica e margini di crescita, rappresenta il profilo perfetto.
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Contatti in corso: ipotesi prestito con diritto o obbligo
Secondo quanto riportato da fonti interne al club torinese, Cristiano Giuntoli avrebbe riattivato i contatti con la dirigenza dello United e con gli agenti del giocatore, proponendo una formula che possa tutelare entrambe le parti. L’ipotesi più concreta è quella di un prestito oneroso con diritto di riscatto che potrebbe trasformarsi in obbligo al raggiungimento di determinati obiettivi (presenze, gol, qualificazione Champions).
Il Manchester United starebbe valutando attentamente la proposta, anche perché un prestito con riscatto condizionato permetterebbe di non registrare una minusvalenza immediata a bilancio. La Juventus, da parte sua, potrebbe permettersi un’operazione graduale senza intaccare in modo pesante le finanze, specialmente in vista della possibile cessione di alcuni esuberi.
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Il Milan si sfila: nessun margine per un’asta
In questo scenario, il Milan – che aveva valutato Højlund come alternativa di alto profilo a Zirkzee e Sesko – avrebbe definitivamente chiuso la porta, non ritenendo sostenibili i costi dell’operazione e giudicando incompatibile il profilo con l’identità tecnico-tattica delineata da Paulo Fonseca.
La dirigenza rossonera avrebbe comunicato formalmente l’impossibilità di partecipare a un’eventuale corsa al danese, lasciando campo libero alla Juventus, che ora punta a consolidare la propria posizione e costruire una corsia preferenziale con il club inglese.
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United, non solo Højlund: un altro giocatore ha deciso di partire
Intanto, mentre l’attenzione si concentra sull’attaccante danese, altre notizie rimbalzano da Manchester. Un giocatore dei Red Devils – il cui nome non è stato ancora ufficializzato ma che, secondo fonti inglesi, sarebbe uno tra Jadon Sancho o Mason Greenwood – avrebbe comunicato alla società la propria volontà di cambiare aria.
Una decisione che apre scenari interessanti anche per la Juventus, che potrebbe valutare eventuali sinergie nell’ambito di un discorso più ampio con il club inglese. Il nome di Sancho, in particolare, è già stato accostato alla Serie A, e sebbene l’ingaggio elevato rappresenti un ostacolo concreto, l’idea di un prestito secco con ingaggio parzialmente coperto dallo United potrebbe prendere forma in caso di sviluppo favorevole con Højlund.
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Thiago Motta osserva: Højlund pedina perfetta per il nuovo attacco
Il tecnico bianconero Thiago Motta ha già dato il suo placet all’operazione Højlund, ritenendolo perfettamente adatto al suo sistema offensivo. L’ex Atalanta è un centravanti capace di attaccare la profondità, giocare spalle alla porta, lavorare in pressione alta e aprire spazi per gli inserimenti delle mezzali. Un attaccante “alla Motta”, per dirla in sintesi.
Con Vlahović che resta ancora un punto interrogativo – la Juventus non ha intenzione di cederlo, ma monitora il mercato – avere un’alternativa come Højlund rappresenterebbe una svolta strategica, soprattutto in chiave rotazioni e gestione delle tre competizioni stagionali.
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Situazione economica e strategia Juventus
Dal punto di vista finanziario, la Juventus sa di non poter entrare in un’asta a cifre folli. Tuttavia, il modello già utilizzato per Douglas Luiz – scambi intelligenti, formule creative e spalmatura dei costi – è destinato a diventare lo standard del nuovo corso bianconero. In quest’ottica, anche l’operazione Højlund potrebbe svilupparsi su parametri simili, sfruttando la volontà del giocatore e l’attuale momento di stallo a Manchester.
Nel frattempo, Giuntoli e Manna sono al lavoro per liberare spazio salariale, con le uscite di McKennie, Kean, Aké e Arthur ormai indirizzate. Con più margine economico, la Juventus potrà muoversi con maggior incisività nella fase calda del mercato.
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Conclusione: Højlund-Juve, i segnali sono chiari
La Juventus ha riaperto con forza la pista Højlund e ha già mosso i primi passi concreti per riportarlo in Serie A. Il Milan si è chiamato fuori, il Manchester United ascolta, e il giocatore guarda con interesse a un ritorno in Italia, dove ha lasciato ottimi ricordi e dove potrebbe trovare la continuità tecnica che gli è mancata in Inghilterra.
Il dossier è aperto e destinato a infiammarsi nelle prossime settimane. E se nel frattempo un altro nome importante dello United dovesse liberarsi – Sancho o Greenwood su tutti – allora il dialogo tra i due club potrebbe diventare uno degli assi principali del calciomercato estivo 2025
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La Juventus c’è, e stavolta non vuole farsi sfuggire l’occasione.
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ULTIM’ORA: La Juventus avrebbe lanciato pesanti segnali di avvertimento all’Everton in seguito ai contatti avviati con Douglas Luiz, il quale avrebbe ufficializzato la sua volontà di lasciare il club, secondo quanto riportano le ultime indiscrezioni…

ULTIM’ORA – Juventus, avvertimento all’Everton: scintille per Douglas Luiz dopo il passo deciso del brasiliano verso l’addio
Il calciomercato non conosce pause e a Torino si respira un’aria carica di tensione e ambizione. Secondo quanto rivelano fonti vicine all’entourage bianconero, la Juventus avrebbe lanciato pesanti segnali di avvertimento all’Everton, colpevole – secondo la visione della dirigenza piemontese – di essersi inserito in maniera fin troppo invasiva nella situazione legata a Douglas Luiz, centrocampista brasiliano dell’Aston Villa, da tempo nel mirino dei bianconeri.
Il club torinese, che da settimane lavora sottotraccia per assicurarsi il mediano verdeoro come perno del nuovo centrocampo targato Thiago Motta, non avrebbe digerito i recenti contatti tra l’Everton e l’entourage del giocatore. Un corteggiamento che, unito all’ufficializzazione della volontà di Douglas Luiz di lasciare il club, avrebbe innescato la miccia.
Fonti interne all’ambiente Juventus descrivono l’atteggiamento dell’Everton come “aggressivo” e potenzialmente dannoso per una trattativa che i bianconeri consideravano già ben avviata, dopo settimane di dialoghi proficui con l’Aston Villa e col giocatore stesso.
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Douglas Luiz rompe gli indugi: “Voglio cambiare aria”
La svolta si sarebbe concretizzata nelle ultime ore, quando Douglas Luiz, reduce da un’ottima stagione in Premier League con la maglia dell’Aston Villa e protagonista anche con la Seleção nelle ultime uscite internazionali, avrebbe comunicato ufficialmente alla dirigenza del club inglese il proprio desiderio di lasciare Birmingham. Una decisione maturata per ragioni sportive, ambizioni personali e la volontà di confrontarsi con un nuovo progetto tecnico.
L’obiettivo del centrocampista sarebbe chiaro: competere in Europa ad alti livelli, magari sotto la guida di un allenatore innovativo e in un campionato tatticamente più stimolante come la Serie A. Ed è in questo contesto che la Juventus sembrava aver trovato il terreno ideale per affondare il colpo.
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Juventus: pressing totale e strategia definita
La Vecchia Signora lavora da settimane per regalare a Thiago Motta un centrocampista in grado di unire qualità, quantità e visione di gioco. Douglas Luiz è stato identificato come profilo ideale per la regia a due o a tre, grazie alla sua capacità di costruzione, dinamismo e lettura difensiva.
I contatti tra Cristiano Giuntoli e l’entourage del giocatore sono datati già a inizio giugno. L’Aston Villa, consapevole della posizione del calciatore e della volontà di monetizzare, avrebbe aperto a una cessione, ma chiede non meno di 35-40 milioni di euro per lasciarlo partire. Una cifra importante, ma ritenuta sostenibile in casa bianconera, anche grazie al piano di uscite già avviato con le cessioni di Kean, McKennie e Soulé.
La Juventus, forte anche della volontà del giocatore, stava impostando l’affare su una base di 30 milioni fissi più bonus, con eventuale contropartita tecnica da discutere (piace Matias Soulé, ma solo in prestito).
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Everton irrompe a gamba tesa: la reazione juventina
La rottura degli equilibri è avvenuta negli ultimi giorni, quando l’Everton, in pieno processo di ricostruzione dopo una salvezza sofferta, avrebbe contattato direttamente l’entourage di Douglas Luiz con una proposta economica superiore a quella presentata dalla Juve, sia in termini di ingaggio che di commissioni.
Un’azione che a Torino è stata letta come una violazione del “gentleman agreement” che spesso regola le grandi trattative internazionali non ancora ufficializzate. I bianconeri avrebbero reagito con fermezza, inviando segnali molto chiari sia all’entourage del giocatore che ai dirigenti dell’Everton: o si rispetta il percorso avviato, o sarà guerra aperta sul mercato.
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Thiago Motta lo vuole subito: Douglas cardine del nuovo centrocampo
Il nuovo tecnico bianconero ha inserito il nome di Douglas Luiz in cima alla lista dei desideri già durante i colloqui avuti con la dirigenza prima della firma. Il brasiliano, per caratteristiche fisiche e tecniche, rappresenta un’ideale mezzala di possesso e pressing, perfetta per il suo 4-2-3-1 fluido o anche per un 3-4-2-1 più reattivo.
Thiago Motta è stato chiaro: vuole il brasiliano entro la fine del ritiro di luglio, per poterlo integrare fin da subito nei meccanismi di gioco. Anche per questo motivo, l’ingerenza dell’Everton rischia di ritardare l’affare e compromettere una delle prime pedine fondamentali del nuovo ciclo juventino.
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Aston Villa attende: il club inglese gioca al rialzo
L’Aston Villa, consapevole di avere in mano un giocatore con ampio mercato internazionale, ha deciso di non forzare i tempi. Le pressioni dell’Everton potrebbero addirittura trasformarsi in un’opportunità per gli uomini mercato di Birmingham, che adesso puntano a scatenare un’asta tra i due club interessati.
Nel frattempo, Douglas Luiz continua a lavorare separatamente dal gruppo, segnale inequivocabile che una cessione è ormai prossima. Nonostante ciò, la dirigenza dei Villans non ha fretta: l’obiettivo è massimizzare l’incasso e avere margine per reinvestire il denaro su un sostituto (si parla di Fofana del Monaco e di Tyler Adams del Bournemouth).
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Juve-Everton, rivalità accesa: in gioco anche altri nomi
Quello tra Juventus ed Everton rischia di non essere un semplice confronto legato a Douglas Luiz. I due club si erano già incrociati nei mesi scorsi in alcune trattative parallele, tra cui quelle per Amadou Onana e per l’esterno destro Nathan Patterson, sondato da Giuntoli.
Inoltre, non è da escludere che l’irritazione bianconera possa trasformarsi in una controffensiva tattica, con la Juventus pronta a inserirsi su obiettivi dell’Everton per vendicarsi sul piano sportivo. Un clima da guerra fredda, che testimonia quanto sia acceso il mercato anche tra club di seconda fascia inglesi e top club italiani.
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Conclusione: sfida aperta, ma la Juve resta in vantaggio
Nonostante le interferenze dell’Everton, al momento la Juventus mantiene il vantaggio nella corsa a Douglas Luiz. Il feeling con il giocatore, la concretezza del progetto tecnico, l’ambizione europea e il ruolo centrale che verrebbe affidato al brasiliano giocano a favore della Vecchia Signora.
Ma il tempo è ora un fattore chiave. I prossimi giorni saranno decisivi per capire se la Juventus riuscirà a chiudere l’operazione senza ulteriori ostacoli, o se il club sarà costretto a virare su altri obiettivi come Højbjerg, Samardžić o Koné.
Una cosa è certa: la partita è ancora aperta, ma Giuntoli non ha intenzione di cedere terren
o. In casa Juventus, il messaggio è chiaro: nessuno tocchi Douglas Luiz.
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